tre doni magici sono un motivo ricorrente nella
fiabistica popolare o d’autore, così come sono tre le prove da superare, le
reginotte da marito, le mele d’oro, i fratelli che si contendono il trono e
così via. TRE è il numero perfetto che ricorre nella leggenda e nel mito.
Questi tre doni sono fatti dal Vento Tramontano, qui a rappresentare le
divinità della natura, che donano e tolgono, provvedono e infieriscono su chi
in loro confida e di loro vive. Ma il vento che soffia sui campi di questi contadini
toscani e sulla nidiata dei loro figlioletti, è un vento in fondo bonario che
fa soltanto il suo mestiere. I veri antagonisti sono gli avidi e i prepotenti
che, con la dialettica e l’inganno, riescono a defraudare i poveretti dei doni
soprannaturali che la natura offre loro.
Beppe e la moglie Rosa, mezzadri toscani, non hanno più
provviste per sfamare la numerosa prole; è inverno e il Vento Tramontano ha
distrutto quel poco di verdure che rimanevano nell’orto. Il contadino,
incoraggiato dai bambini, decide di andare verso la montagna in cerca del
Tramontano per far valere le sue ragioni. Impietositi per la sorte di quei
poveretti il Vento e la vecchia madre, la Tramontana, regalano a Beppe una
tovaglia magica che fa apparire ogni sorta di vivande prelibate. I poveretti
sono finalmente felici, ma il padrone del podere, avido e prepotente, incarica
il suo losco cognato di rubare il dono. Rosa, disperata, va a sua volta dal
Vento: il secondo regalo del buon vecchio Tramontano è un sacchetto che
dà monete d’oro. Questa volta è la padrona che, arrogante più del marito,
finisce per impossessarsi del regalo magico, sottraendolo alla piccola Violina.
La bambina trova, con l’aiuto del pubblico, la forza per recarsi dal Vento. Il
terzo ed ultimo dono offre a Beppe la possibilità di fare giustizia: i cattivi
saranno bastonati per l’irrinunciabile lieto fine.
non si effettuano prenotazioni biglietti in vendita in cassa dalle 16.30 7 euro adulti e 5 bambini